E’ un oggetto insolito, nella progettazione di Enrico Baleri, che in genere privilegia la ricerca grafica sull’immagine e l’attenzione alle soluzioni tecnologiche. E’ anche un progetto che nasce sul filo dell’autobiografia: non a caso, forse, è uno specchio. Parla di un viaggio a Vienna, di una rilettura storica di quella cultura dell’immagine che è alla base del ricostruirsi di un moderno piacere del segno, della riscoperta di un gusto per esplorazioni iconiche e simboliche a lungo tralasciate. Se la superficie superiore evoca la curva del portale della gioielleria Schullin, “hommage à Hollein”, il gioco dei materiali e dei colori incornicia con allusiva preziosità questo oggetto che si costituisce, quasi antropomorficamente, come un personaggio o una presenza sottilmente inquietante.